Chili di libri

Piero è un ragazzo timido e introverso; più che cercare il proprio spazio nel mondo, come la maggior parte dei suoi coetanei, cerca di sopravvivere a un padre opprimente ed esigente, che si prende a modello e non riesce ad accettare un figlio così diverso da lui e per nulla agguerrito.

Il libro inizia con l’ansia di Piero, che prende la macchina di nascosto dal padre. Ha un appuntamento, dove e con chi lo scopriamo dopo qualche pagina.

Proprio lui, Piero, che non cercava niente, che viveva col ricordo di sua madre, Viola, donna dolce e comprensiva, che gli ha insegnato ad amare e che è morta troppo giovane, lasciandolo in balia del padre austero. Proprio lui che non si aspetta nulla dalla vita, fa un incontro inaspettato, di quelli che ti cambiano. Costretto a  confrontarsi con persone sconosciute, con una cultura e una lingua diverse, scoprirà un aspetto di sé che non sospettava di avere: temerario e determinato.

La storia gravita intorno a questo incontro, al ricordo della madre e ai tentativi di eludere il padre e il suo controllo. Piero è diverso, non gli interessa arricchirsi sulla pelle degli altri, come il padre; Piero cerca calore e umanità. Rapporti veri, diretti e sinceri. È molto naif e dovrà imparare a stare al mondo, a destreggiarsi tra i rapporti veri e quelli finti.

Del libro mi è piaciuto molto il rapporto di Piero con la madre. E il ricordo dolce che ne serba.

Un libro dolce e amaro, che parla di migranti, di umanità e disumanità, di affetto e rigore, di incomprensioni e di muri eretti tra le persone, sia fisici che virtuali. La colonna sonora, bellissima, accompagna molto piacevolmente la lettura senza mai disturbarla o essere invasiva.

Daniela

 

Fonte: http://chilidilibri.altervista.org